Qualche giorno fa una mia amica mi ha chiesto cos’è il marketing?!? Beh non vi nascondo che data la sua formazione totalmente diversa rispetto alla mia ho avuto qualche difficoltà iniziale nello rispondere.
Mi sono limitato a dirle che oggi possiamo intendere come marketing tutte quelle attività che mettono in relazione un prodotto/servizio/organizzazione/soggetto con il proprio pubblico di riferimento.
Certo è una definizione ampia e molto lacunosa ma sinteticamente mi son balzate in mente queste parole per definirlo. Non c’è dubbio che sempre più velocemente la nostra materia si va rendendo più complessa e sfaccettata acquisendo un proprio corpo e una propria identità; ormai si parla di oltre una 20na di marketing diversi (tribale, geo, relazionale, esperenziale, micro, macro ecc.ecc.) per i più svariati contesti (aziendale, politico, ecclesiastico, sociale ecc.ecc)
Proprio perché siamo sotto elezioni (avete visto ieri lo scontro tra i due candidati premier?) mi è venuto normale dare un forte connotato politico al resto della spiegazione; infatti mi aspetto che i politici sappiano fare un buon marketing di se stessi e del proprio schieramento.
Purtroppo mi dimentico a volte che siamo in Italia in cui tutto è fatto spesso in modo se nonaltro molto “originale”.
In questi giorni il clima da campagna elettorale è teso ma non tanto perché si parla di programmi elettorali ma quanto perché si assiste a estenuanti battibecchi e accuse del “tu hai fatto questo”, “tu hai fatto quest’altro” ecc.ecc. insomma la questione si sposta dalle vicende e dalle priorità del paese a quelle personali! Inconcepibile!
Mi aspetto della strategia seria da parte dei politici che mi rappresenteranno per i prossimi anni; quindi anche un buon marketing e una buona comunicazione.
Partiamo da un dato generico sicuramente superficiale ma sotto gli occhi di tutti.L’Italia non sta bene, è indubbio! L'economia italiana ha sofferto nel 2005, per il quinto anno consecutivo. La crescita del PIL (prodotto interno lordo) è sempre prossima allo zero.
A parte gli indici economici, quanto avvenuto negli scorsi giorni a Milano – lo scontro di corso Buenos Aires – è un chiaro campanello d’allarme da un punto di vista sociale.
L’umore generale è sotto terra e questo (lo sa bene chi ha fatto un minimo di economia) frustra le aspettative e quindi i consumi presenti e futuri. Nel 2006 possibilmente ci sarà un minimo miglioramento ma sarebbe soltanto quello che viene definito come “rimbalzo ciclico”.
Non reggiamo neanche il confronto con i nostri partner storici (Francia e Germania); l'economia europea è in ripresa, grazie a d un nuovo flusso di esportazioni.
L’Italia ha bisogno di riorganizzarsi, di scelte anche dolorose e soprattutto di nuova fiducia e per questo conta molto ciò che avviene in queste settimane.
Cosa mi aspetterei dal mio “candidato” ideale?
Chiarezza, chiarezza, chiarezza!!! In questo devo dire che ieri così come tutti i giorni precedenti hanno peccato da ambo le parti! Chi parlava di filosofie, chi di numeri, senza avere alcuna struttura solida alla base.
Programmi chiari con contenuti univoci e un timing prestabilito; se una parte ha fatto un programma di oltre 280 pagine, mi aspetto che lo riduca in modo chiaro, sintetico e intelligibile ad un documento di al massimo 20 pagine.
Non dati confusi e faziosi ma che utilizzino un quadro sistematico di indici citandone delle autorevoli fonti (possibilmente internazionali e super partes!).
Che lasci cadere le provocazioni degli avversari (sia chiaro il mio discorso in questo momento non ha alcun colore di fondo!) parlando realmente di cosa si vuole fare e perché (possibilmente anche con quali fonti e quindi la provenienza degli stessi).
Insomma mi aspetto un leader non uno che ce la racconta tanto per farlo; Churchill, una figura di indubbia e fortissima leadership, portò in guerra il suo paese promettendo la vittoria con lacrime, sudore e sangue e non paventando una passeggiata di salute.
Certo la drammaticità del momento non è la stessa ma penso che al nostro paese serva una figura altrettanto forte, competente e carismatica come quella dello statista inglese.
L’invito che rivolgo a tutti è quello di informarsi, aggiornarsi, seguire le vicende del nostro paese per poi prendere una decisione serena nel recarsi alle urne alle prossime politiche di aprile.
Buona strategia a tutti!